Accordo Italia-Bangladesh: Nuova Strategia per la Gestione dei Flussi Migratori

Il 5 maggio 2025, il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi ha compiuto una visita ufficiale a Dacca, capitale del Bangladesh, segnando un importante passo avanti nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi, particolarmente in materia di politiche migratorie.
Incontri di alto livello a Dacca
Durante la sua permanenza, Piantedosi ha incontrato il suo omologo bangladese, il ministro dell’Interno Jahangir Alam Chowdhury, ed è stato ricevuto dal capo del governo Muhammad Yunus, economista di fama mondiale e vincitore del Premio Nobel per la Pace nel 2006. Gli incontri hanno evidenziato una significativa convergenza di vedute sulle questioni migratorie, tema cruciale considerando che il Bangladesh rappresenta attualmente il principale Paese di origine dei migranti giunti in Italia nel 2025, con oltre un terzo degli sbarchi totali registrati dall’inizio dell’anno.
Priorità condivise nella cooperazione bilaterale
Durante i colloqui, sono emersi chiaramente tre pilastri fondamentali su cui si baserà la futura collaborazione tra i due Stati:
- Lotta al traffico di esseri umani: Entrambe le parti hanno sottolineato l’urgenza di contrastare le reti criminali transnazionali che organizzano il traffico di migranti, sfruttando la vulnerabilità di persone alla ricerca di migliori condizioni di vita.
- Promozione di canali legali di ingresso: Un elemento centrale dell’accordo è l’impegno a favorire percorsi di formazione-lavoro dedicati ai cittadini bangladesi, con l’introduzione di quote specifiche per l’ingresso regolare in Italia.
- Rafforzamento della cooperazione di sicurezza: I due Paesi intensificheranno gli sforzi congiunti per prevenire le partenze irregolari e smantellare le reti di trafficanti che operano tra i due continenti.
L’accordo formale
Come annunciato da Piantedosi, le intese raggiunte durante gli incontri sono state formalizzate il giorno successivo con la firma di un memorandum specifico sulla migrazione e mobilità. Questo documento rappresenta un importante strumento giuridico volto a regolamentare i flussi migratori, con l’obiettivo di incentivare l’ingresso legale di lavoratori bangladesi in Italia, scoraggiando al contempo i pericolosi canali irregolari gestiti dai trafficanti.
Contesto e prospettive future
L’accordo si inserisce in un più ampio quadro di revisione delle politiche migratorie italiane, che mira a creare un sistema più efficiente e sostenibile. Il governo italiano sta lavorando all’implementazione del “Decreto Flussi 2025”, che stabilisce nuove quote per l’ingresso regolare di lavoratori stranieri, con particolare attenzione ai Paesi che collaborano attivamente nella gestione dei rimpatri.
La visita di Piantedosi in Bangladesh rappresenta quindi un’importante tappa nella costruzione di un approccio più strutturato alla gestione dei flussi migratori, che combini il rispetto dei diritti umani con la necessità di garantire ingressi regolari e sicuri.
Reazioni e impatto atteso
L’iniziativa ha suscitato interesse tra diversi stakeholder. Organizzazioni come Open Arms, per voce del rappresentante Brinis, hanno espresso un cauto favore verso l’aumento delle quote di accessi legali, chiedendo però che si tratti di “un sistema scientifico e non propagandistico”.
L’efficacia di questo nuovo approccio dipenderà dalla concreta implementazione degli accordi raggiunti e dalla capacità di entrambi i Paesi di tradurre gli impegni presi in azioni concrete, garantendo canali sicuri e legali di migrazione, contrastando efficacemente le reti criminali e assicurando un’adeguata protezione dei diritti dei migranti.
Con questo accordo, l’Italia e il Bangladesh pongono le basi per un nuovo modello di cooperazione che potrebbe rappresentare un esempio anche per altri Paesi impegnati nella gestione delle complesse sfide migratorie contemporanee.
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