“Non sgomberiamo la speranza”: don Biancalani contro il trasferimento dei migranti

PISTOIA – Tensione alle stelle a Vicofaro, frazione di Pistoia, dove è in corso il trasferimento dei migranti ospitati nella parrocchia guidata da don Massimo Biancalani. L’operazione, voluta dall’amministrazione comunale di centrodestra, ha scatenato un acceso confronto tra il parroco e la stessa Diocesi di Pistoia.
L’ordinanza comunale
Il Comune ha disposto il trasferimento dei migranti dalla struttura parrocchiale, ritenendo il numero di persone accolte superiore alle reali capacità degli spazi disponibili. L’amministrazione ha giustificato il provvedimento, notificato il 6 giugno, con le segnalazioni dei residenti riguardo a episodi di degrado e microcriminalità nella zona.
La battaglia di don Biancalani
Don Biancalani, da anni in prima linea nell’accoglienza dei migranti, non ha nascosto la sua contrarietà alla misura. “Non sgomberiamo la speranza”, ha dichiarato il sacerdote, convocando un presidio prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.
Il parroco ha precisato che la sua protesta non è rivolta contro le iniziative di ricollocamento volontario, ma contro l’ordinanza di sgombero forzato: “Le mie parole si riferiscono all’annuncio di uno sgombero forzato imminente da parte delle forze dell’ordine. La mia unica preoccupazione è che tutta l’operazione sia realizzata nei tempi, in modi rispettosi della dignità, delle esigenze delle persone”.
Don Biancalani ha inoltre annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro il provvedimento.
La posizione della Diocesi
Dura la replica del vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli, che ha preso nettamente le distanze dalle dichiarazioni del parroco. Il presule ha sottolineato che si tratta di un trasferimento necessario per garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate e una dignitosa accoglienza.
La Diocesi, in collaborazione con la Caritas, ha predisposto strutture alternative dove i migranti possono essere accolti e accompagnati in percorsi di integrazione. Il vescovo ha evidenziato come la maggior parte degli ospiti abbia già aderito volontariamente ai trasferimenti, in un clima di “libertà e serenità”, prendendo le distanze dalla definizione di “sgombero” utilizzata da don Biancalani.
Una frattura nel mondo cattolico
La vicenda di Vicofaro mette in luce una profonda spaccatura all’interno della Chiesa pistoiese. Da una parte don Biancalani, che difende il modello di accoglienza diffusa nella sua parrocchia e denuncia la forzatura dello sgombero; dall’altra la Diocesi, che punta a una gestione più strutturata e regolamentata dell’accoglienza dei migranti.
Il caso solleva interrogativi più ampi sul rapporto tra solidarietà cristiana, normative comunali e gestione dell’immigrazione nei piccoli centri, dove l’accoglienza può generare tensioni sociali ma anche rappresentare un’importante testimonianza di carità.
La questione resta aperta, con don Biancalani determinato a proseguire la sua battaglia legale e la Diocesi ferma nella sua linea di collaborazione con le istituzioni per una riorganizzazione dell’accoglienza sul territorio.