Fondi, richiedente asilo tenta di corrompere il poliziotto con 50 euro: “Voglio l’appuntamento subito”

Fondi, richiedente asilo tenta di corrompere il poliziotto con 50 euro: “Voglio l’appuntamento subito”

L’episodio al Commissariato di Latina: straniero di 31 anni denunciato per tentata corruzione. Aveva già ottenuto la protezione sussidiaria

FONDI (Latina) – Cinquanta euro cash per saltare la fila e ottenere un appuntamento immediato all’Ufficio Immigrazione. È costata cara la “scorciatoia” tentata da un cittadino straniero di 31 anni, già beneficiario di protezione sussidiaria, che si è presentato al Commissariato di Fondi per rinnovare la sua posizione di richiedente asilo politico.

L’episodio, che ha dell’incredibile per la sua sfrontatezza, si è consumato negli uffici del Commissariato locale dove l’uomo aveva regolarmente prenotato un appuntamento per le pratiche burocratiche relative al suo status. Il 31enne, che aveva già ottenuto dalla Commissione territoriale lo status per la protezione sussidiaria, doveva semplicemente rinnovare la documentazione.

Il tentativo di corruzione

Durante la normale procedura, mentre l’operatore di polizia stava verificando la disponibilità per il prossimo appuntamento utile, è avvenuto l’impensabile. Lo straniero, evidentemente impaziente di concludere rapidamente la pratica, ha estratto una banconota da 50 euro offrendola al poliziotto con una richiesta esplicita: un appuntamento immediato, saltando le normali tempistiche.

Il gesto ha lasciato di stucco l’agente, che non ha esitato un secondo a informare il proprio responsabile dell’accaduto. I colleghi, giunti sul posto, hanno potuto constatare direttamente la scena: lo straniero aveva ancora la banconota in mano, confermando inequivocabilmente il tentativo di corruzione.

La giustificazione dell’urgenza

Resosi conto della gravità della situazione e delle possibili conseguenze del suo gesto, il 31enne ha tentato di correre ai ripari cercando di giustificare il comportamento. L’uomo ha parlato di “urgenza” nella conclusione della pratica, come se questo potesse in qualche modo attenuare la gravità del tentativo di corruzione di un pubblico ufficiale.

Ma ormai era troppo tardi: i protocolli anti-corruzione erano già scattati e la macchina della giustizia si era messa in moto.

Denuncia con interprete

Grazie all’intervento di un interprete, necessario per garantire la piena comprensione dei fatti e dei diritti dell’indagato, il cittadino straniero è stato formalmente informato della denuncia a piede libero presentata alla Procura della Repubblica di Latina per tentata corruzione.

L’episodio dimostra ancora una volta l’efficacia dei protocolli di prevenzione della corruzione adottati dalle forze dell’ordine e la prontezza degli agenti nel segnalare immediatamente qualsiasi tentativo di condizionamento dell’attività d’ufficio.

Le conseguenze

Per il 31enne, ora alle prese con un procedimento penale, le conseguenze potrebbero essere serie non solo dal punto di vista giudiziario ma anche per quanto riguarda il suo status di protezione internazionale. Il tentativo di corruzione, anche se non andato a buon fine, resta infatti un reato grave che potrebbe influire sulla valutazione complessiva della sua posizione.

Il caso di Fondi rappresenta un monito per tutti coloro che pensano di poter “velocizzare” le pratiche burocratiche con metodi illeciti: la legge italiana non ammette eccezioni e le istituzioni dimostrano ancora una volta di saper reagire con fermezza a qualsiasi tentativo di corruzione.

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