Italia e Bangladesh: Un Nuovo Capitolo nella Cooperazione sulla Migrazione

La recente visita del Ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi in Bangladesh segna un punto di svolta nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi, particolarmente sul fronte della gestione dei flussi migratori. Con la firma di un innovativo Memorandum interministeriale su Migrazione e Mobilità, l’Italia e il Bangladesh hanno posto le basi per un approccio condiviso che punta a regolarizzare i flussi, contrastare l’immigrazione illegale e rafforzare la cooperazione tra le rispettive forze dell’ordine.
La Visita e l’Accordo
La delegazione italiana, guidata dal Ministro Piantedosi, ha concluso la sua missione diplomatica a Dacca con risultati concreti. Il Memorandum, siglato con il Ministro degli Espatriati bangladese Asif Nazrul, rappresenta il culmine di un intenso lavoro diplomatico che ha coinvolto anche incontri di alto livello con il Ministro degli Esteri Touhid Hossain, il Ministro dell’Interno Jahangir Alam Chowdhury e il capo del governo ad interim, il premio Nobel Muhammad Yunus.
“Abbiamo posto le basi per un nuovo modello di cooperazione che promuove la migrazione legale e contrasta con massima fermezza le reti criminali che sfruttano i migranti”, ha dichiarato Piantedosi al termine degli incontri. Un messaggio chiaro contro le organizzazioni che “offrono veri e propri pacchetti per entrare irregolarmente in Italia, attraverso pericolose rotte, mettendo a repentaglio la vita delle persone”.
I Numeri dell’Emergenza
I dati più recenti fotografano una situazione che richiede interventi strutturati: dall’inizio del 2025, sono 6.514 i cittadini bangladesi giunti sulle coste italiane, rappresentando il 37% del totale degli arrivi nel nostro Paese (17.761). Una percentuale significativa che colloca il Bangladesh al primo posto tra i Paesi d’origine dei migranti in Italia quest’anno, con la maggior parte degli arrivi che avviene attraverso la pericolosa rotta libica.
Contenuti del Memorandum
L’accordo siglato si articola su quattro direttrici principali:
- Migrazione legale e regolare: Verranno introdotte quote specifiche per l’ingresso regolare di lavoratori bangladesi e programmi di formazione-lavoro. Questo risponde anche alle esigenze del mercato del lavoro italiano in diversi settori che richiedono manodopera specializzata e semi-specializzata.
- Rimpatri e gestione dei flussi: Il memorandum prevede meccanismi semplificati per il rimpatrio dei migranti irregolari, nel rispetto dei diritti umani e delle procedure internazionali.
- Contrasto alle reti criminali: Un punto centrale dell’accordo è la lotta contro i trafficanti di esseri umani. Le autorità dei due Paesi intensificheranno lo scambio di informazioni e la cooperazione operativa per smantellare le reti che organizzano i viaggi irregolari.
- Comitato congiunto: Sarà istituito un organismo bilaterale permanente per monitorare l’attuazione dell’accordo e coordinare le iniziative future, garantendo continuità alla cooperazione.
Le Richieste di Dacca
Durante gli incontri, la parte bangladese ha espresso alcune richieste specifiche che sono state accolte nel memorandum: l’aumento delle quote per lavoratori qualificati e semi-qualificati, la semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti e maggiori garanzie per il benessere della comunità bangladese già presente in Italia, che conta oltre 150.000 persone regolarmente residenti, molte delle quali impegnate nel settore agricolo, manifatturiero e dei servizi.
Verso Nuovi Orizzonti di Cooperazione
Il Memorandum prepara il terreno per un ulteriore rafforzamento delle relazioni bilaterali. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è attesa a Dacca entro settembre per una visita ufficiale che dovrebbe portare alla firma di accordi in ambito commerciale, culturale e di cooperazione allo sviluppo.
“Questo accordo rappresenta solo l’inizio di un percorso più ampio”, ha commentato una fonte diplomatica italiana. “L’obiettivo è creare un modello virtuoso di gestione della migrazione che possa essere replicato anche con altri Paesi del subcontinente indiano e non solo”.
Un Approccio Europeo
L’intesa Italia-Bangladesh si inserisce nel contesto più ampio delle politiche migratorie dell’Unione Europea. Il recente Patto UE su Asilo e Migrazione, entrato in vigore quest’anno, prevede infatti una maggiore responsabilità condivisa tra Stati membri e un rafforzamento della cooperazione con i Paesi di origine e transito.
L’Italia, con questa iniziativa, si pone all’avanguardia nell’attuazione di quella strategia di “esternalizzazione controllata” dei confini che l’UE sta promuovendo come risposta strutturale alla sfida migratoria.
Prospettive Future
Gli esperti prevedono che l’accordo porterà a una progressiva riduzione degli arrivi irregolari dal Bangladesh, favorendo al contempo percorsi di migrazione legale che possano rispondere sia alle esigenze del mercato del lavoro italiano sia alle aspirazioni dei lavoratori bangladesi.
L’istituzione di centri di formazione professionale in Bangladesh, con il supporto di aziende italiane, è una delle iniziative concrete che potrebbero vedere la luce nei prossimi mesi, creando un ponte di competenze e opportunità tra i due Paesi.
In un contesto globale segnato da crescenti flussi migratori, l’accordo Italia-Bangladesh potrebbe rappresentare un modello innovativo di gestione condivisa e responsabile della mobilità umana, capace di coniugare sicurezza e legalità con sviluppo e cooperazione.